**Automedicazione e Intelligenza Artificiale: i rischi delle fake news secondo il Rapporto Censis**
Il nuovo Rapporto Censis, realizzato per Assosalute, evidenzia come l’automedicazione responsabile in Italia sia messa alla prova dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale (IA) e dalla diffusione di informazioni non verificate sul web. L’analisi punta i riflettori sui rischi per la salute derivanti da un uso inappropriato dell’IA, che spesso induce i cittadini a fare affidamento esclusivo su strumenti digitali, trascurando il confronto con medici e farmacisti.
Dai dati emerge che il 77,1% degli italiani con piccoli disturbi ricorre a farmaci senza obbligo di ricetta, ma l’86,6% di essi consulta comunque un professionista prima dell’assunzione. Tuttavia, il 37,9% ha incontrato online notizie sulla salute rivelatesi false, un problema amplificato dalla facilità di accesso a informazioni non controllate. Il Rapporto sottolinea la necessità di promuovere un’alfabetizzazione sanitaria più solida per contrastare la tendenza a considerare l’IA come fonte unica di conoscenza.
Tra i piccoli disturbi più comuni, il mal di schiena affligge il 53,1% degli italiani, seguito dal mal di testa (42,1%) e da problemi respiratori (40,8%). Questi malesseri, spesso gestiti autonomamente, hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana per il 49,7% delle persone. L’automedicazione, se supportata da informazioni certificate, contribuisce a ridurre la pressione sul Servizio Sanitario Nazionale.
Un altro aspetto critico è rappresentato dalla proliferazione di fake news, come dimostrato dal fenomeno no-vax durante l’emergenza Covid, che ha sfruttato i social per diffondere tesi prive di fondamento scientifico, con conseguenze dannose per la collettività. Il 77,6% degli italiani ritiene essenziale garantire accesso a contenuti di qualità su disturbi minori e farmaci da banco, mentre il 65,8% auspica lo sviluppo di piattaforme certificate per consulti a distanza.
Il Rapporto conclude che solo una gestione consapevole e strumentale dell’IA può trasformarla in un alleato per l’educazione sanitaria, evitando che diventi un veicolo di disinformazione e autodiagnosi scorrette.
